L'amicizia è necessaria e di uguale importanza per le persone affette da schizofrenia come per le altre che non ne sono affette. Per gli schizofrenici, comunque, ci sono spesso numerose barriere nelle amicizie.
Le barriere
Una di tali barriere è certamente legata ai sintomi e alle disfunzioni cerebrali delle quali soffrono le persone schizofreniche.
Un giovane seguito e curato dal dott. F. Torrey, noto psichiatra americano autore di "Surviving Schizophrenia" -- uno dei migliori testi al mondo sull'argomento, una volta fatto ritorno a casa e rimesso da numerosi sintomi, tentò di riacquisire le abilità sociali e di far parte del gruppo di persone che conosceva, frequentando bar, taverne e locali, soffermandosi a bere qualcosa con gli amici, come faceva prima di ammalarsi.
Questo giovane trovò molto difficile riprendere le precedenti abitudini e fare tutto questo, lamentandosi in questo modo "non trovo più le parole per esprimermi. Non so cosa dire. Non ero proprio a come ero abituato." . Un altro paziente si lamentava che nelle situazioni sociali "si perdeva tra le parole e le frasi. Ho difficoltà a concentrarmi oppure il pensiero va in tutt'altra direzione
L'isolamento è un problema
Alla luce di queste difficoltà non è sorprendente che molte persone con schizofrenia rispondono in modo inappropriato nelle più svariate situazioni sociali ed eventualmente si isolano. Gli studi di pazienti che vivono in comunità riportano che il 25 per cento sono descritti come "molto isolati", il 50 per cento come "moderatamente isolati" e solo il 25 per cento conduce una vita sociale attiva. Quasi la metà non ha alcuna attività ricreativa oltre a vedere la televisione.
Lo stigma
Ancor di più le loro difunzioni cerebrali interferiscono con le relazioni sociali ed in particolare con l'amicizia; le persone affette da schizofrenia devono anche vedersela con lo stigma che sicuramente accuisce la loro malattia.
Una persona anziana, che tornò in ospedale a causa di uno stigma pervasivo sperimentato in comunità, si espresse in questo modo:
"non posso star fuori di qui. Io so chi sono e lo sanno anche gli altri -- molte delle persone fuori da qui non mi vogliono stare vicino oppure mi sputano negli occhi. Sono proprio come un lebbroso ai loro occhi. Loro trattano la maggior parte di noi in questo modo. Pensano con pregiudizio, tu lo sai; sono spaventati o ci odiano, l'ho notato migliaia di volte. Non mi sento bene in comunità, alla quale non mi sento di appartenere. Loro lo sanno e anch'io lo so".
(ndr: è piuttosto difficile, nel contesto delle malattie mentali e nella schizofrenia in particolare parlare di amicizia in senso lato. L'amicizia presuppone rispetto di alcune regole, affidabilità, ecc. putroppo diversi pazienti schizofrenici hanno difficoltà a rispettarle Non tutti gli schizofrenici si relazionano allo stesso modo. Cosicchè nei confronti di chi ha questi limiti sono stati allestiti specifici programmi di risocializzazione.)