Carovane Dialogiche 2025 - I tappa: si ritorna a TORINO

|   Diapsi Piemonte

Il 30 e 31 maggio, a dieci anni dalla Formazione Ministeriale che vide Torino protagonista insieme a vari dipartimenti di salute mentale italiani, il Regio Ospizio dei Poveri ospiterà un evento che riporta l'approccio dialogico sotto i riflettori attraverso l'arrivo della Carovana Dialogica.

Di seguito il link al video registrato all'avvio della carovana a Caltagirone nel maggio 2024 che aiuta a comprendere l'importanza dell'evento organizzato in collaborazione con il Comune di Torino e vari altri attori tra cui alcune ASL:

video Carovana Caltagirone maggio 2024

Volantino da scaricare

Dopo il passaggio per Caserta, Parma e Prato, la carovana giunge a sostenere anche a Torino il lavoro avviato nel 2015 e sviluppato a macchia di leopardo in tutto il territorio nazionale come in quello cittadino

 

 Tra le pratiche dialogiche il Dialogo aperto è la forma più sistematizzata e studiata. Si tratta di una modalità di presa in carico centrata sulla rete sociale e familiare.

Sviluppato inizialmente nel contesto dei servizi psichiatrici pubblici finlandesi, è molto utilizzato anche in ambito scolastico.

L'Open Dialogue in salute mentale si caratterizza per due aspetti:

    organizzativo: i servizi di salute mentale si organizzano in modo da garantire una risposta tempestiva, flessibilità dell'intervento e continuità terapeutica;

    clinico: incontri terapeutici di rete che coinvolgono tutte le persone significative, fin dalla prima richiesta di aiuto.

Il "Regio Ospizio dei Poveri" (per i torinesi "Poveri Vecchi") ospiterà le due giornate.
L'Istituto di riposo per la Vecchiaia, già Ospizio di Carità, fu fondato nel 1582 dalla Compagnia di San Paolo e riconosciuto dal duca Carlo Emanuele I.

L'intento di questa istituzione era inizialmente quello di debellare l'accattonaggio, solo in seguito divenne istituto di riposo per la Vecchiaia. Varie sedi ospitarono l'istituzione finché nella seconda metà dell'Ottocento, quando il numero dei ricoverati era notevolmente aumentato, si rese necessaria la costruzione di un nuovo e più grande edificio.

La realizzazione del nuovo edificio (1883-1887) situato sulla vecchia strada per Stupinigi venne affidata all'architetto Crescentino Caselli, allievo di Alessandro Antonelli. La struttura è composta da quattro padiglioni paralleli di tre piani e da un corpo centrale: il fabbricato che è dotato anche di cappella, centrale termica, cucine e servizi vari occupa complessivamente un'area di 25.000 mq. Inizialmente ospitava fino a 2.000 persone, sia anziani che poveri, alcuni dei quali venivano impiegati in varie attività lavorative. Nel 1991 l'edificio è stato restaurato dall'architetto Andrea Bruno. In epoca recente i due padiglioni a nord sono stati riconvertiti: uno ospita parte della Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Torino, l'altro il CSI Piemonte.