Smartphone e social: effetti disastrosi sugli adolescenti, dipendenza, depressione, autolesionismo

|   depressione

In questa trasmissione di qualche giorno fa, su RAI3: Petrolio

è stato confermato il danno dei social sui minori, con le conseguenze sui giovani che ne sono dipendenti e si ammalano di depressione e le conseguenze dei costi a carico della società e dei Dipartimenti di Salute Mentale.

L’Australia ha vietato l’utilizzo dei social media ai giovani sotto i 16 anni. Dopo lunghe trattative, il Parlamento ha approvato una legge nazionale che impone alle piattaforme social di verificare l’età degli utenti attraverso sistemi biometrici o documenti d’identità: saranno le Big Tech.
L’uso eccessivo dei social media, secondo il primo ministro laburista Anthony Albanese, crea dei rischi per la salute fisica e mentale degli adolescenti: in particolare, rappresentazioni dannose dell’immagine corporea, ma anche contenuti misogini e discriminatori. «Quasi due terzi degli australiani di età compresa tra 14 e 17 anni hanno visualizzato contenuti estremamente dannosi sui social media, che riguardavano l’abuso di droga, il suicidio o l’autolesionismo» aveva spiegato già nei giorni scorsi la ministra australiana delle Comunicazioni, Michelle Rowland. «I social media hanno una responsabilità sociale - aveva aggiunto Rowland -: ecco perché stiamo apportando grandi cambiamenti per chiedere alle piattaforme di rispondere della sicurezza degli utenti»

L’esperienza australiana, ora sancita in legge, impone alle piattaforme l’obbligo di verificare l’età degli utenti con sistemi biometrici o documenti d’identità, rompe il vecchio patto silente che vedeva i giovani navigare senza limiti
"Questa misura rappresenta un passo fondamentale per tutelare la salute mentale e fisica degli adolescenti, - dichiara Cosimo Lo Presti presidente FISAM - un tema che non può essere più eluso dalle famiglie, dalla società civile e dalla politica: è un imperativo di salute pubblica. Chiediamo che anche in Italia il parlamento adotti una legge analoga a quella Austraòiana a tutela degli adolescenti."
I dati raccolti a livello internazionale e nazionale evidenziano un quadro preoccupante: un uso eccessivo dei social media è associato a una serie di problematiche, tra cui la diffusione di immagini corporali idealizzate che alimentano insicurezze, la visione di contenuti misogini e discriminatori, nonché un’alta percentuale di esposizione a messaggi che trattano l’abuso di sostanze, il suicidio e l’autolesionismo. Inoltre, la dipendenza da notifiche e interazioni virtuali può compromettere la capacità di concentrazione e il rendimento scolastico. Non meno importante è il tema della sicurezza online: i minori, spesso privi di adeguati strumenti per riconoscere minacce digitali, possono essere esposti a cyberbullismo, truffe, contenuti inappropriati e persino al rischio di interazioni con persone malintenzionate.

"Bisogna mettere al primo posto il benessere dei giovani, contrastando il cyberbullismo e la diffusione di messaggi pericolosi. -  ribadisce Cosimo Lo Presti - E' una responsabilità collettiva, significa inserire i giovani in un percorso di educazione digitale che li accompagni verso un utilizzo consapevole della tecnologia, dove genitori, educatori e istituzioni condividono il compito di guidarli nella scoperta del mondo online."

Fonti:
“Figli minori online: quale responsabilità dei genitori per l’uso dei social?” – La Legge Per Tutti.
 “Minorenni e social network: responsabilità civili e penali” – La Legge Per Tutti.
“Social media e minori: aspetti legali e responsabilità nell’era digitale” – IUS Famiglie.