«La malattia mentale dei nostri figli, non accusateci»

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Ci sono tantissimi genitori che, lungi dall’essere responsabili, con i loro esempi, degli agiti dei figli, affrontano ogni giorno, con dignità e coraggio, problemi gravi dei figli stessi

Nessuno nega l’importanza del ruolo educativo genitoriale. Ma l’insistenza, quasi maniacale, nel trovare nei parenti l’unico capro espiatorio di eventi complessi, riguardanti nello specifico giovani che magari hanno una diagnosi conclamata e in cui la volontarietà è assente o parziale, è sconcertante. Genitori messi sotto i riflettori. Nelle tenebre resta tutto il resto: non un sospetto che magari questi «abominevoli» genitori dedichino ogni ora della loro vita a cercare di risollevare le sorti dei figli, segnate da malattie come quella mentale (nella più ampia accezione: dalla schizofrenia, alla depressione, all’anoressia, ai disturbi di personalità) o quella neurologica, che non perdonano. Ci sono esperienze che vedono genitori improvvisarsi medici, psicologi, insegnanti, in un vuoto devastante delle istituzioni. Possiamo citare qualche caso, tra gli innumerevoli di cui abbiamo conoscenza. Cinzia ha un figlio con un disturbo psichiatrico e se ne fa carico da sola, Maria ne ha uno con un disturbo borderline della personalità, che vive ogni emozione con una intensità fortissima, cui sono legati eventi tipo risse, aggressioni, maltrattamenti. Maria Luisa e suo marito si chiudevano a chiave di notte a causa dei comportamenti del figlio affetto da schizofrenia paranoide. Chiara ha denunciato il figlio per stalking e ora lui staziona in carcere senza un vero e proprio percorso terapeutico.Antonella Algeri, Astrid Gollner

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