Gentili Signori,
dopo aver letto l’intervista al Professor Paolo Crepet, pubblicata sul Corriere del Trentino (titolo : “Genitori che ascoltano Mozart non finiranno mai ammazzati. Abbiamo fallito») ci sembra doveroso fare alcune considerazioni come Associazione Nazionale di Familiari.
Senza giri di parole: riteniamo che i termini usati dal Professor Crepet operino una generalizzazione inquietante e banalizzante (in quanto avulsa, per stessa ammissione dell’intervistato, da una dettagliata conoscenza dei fatti e del contesto specifico in cui si svolgono) e soprattutto siano poco rispettosi, se non addirittura dannosi, per i tantissimi genitori che, lungi dall’essere responsabili, con i loro esempi, degli agiti dei figli , affrontano ogni giorno con dignità e coraggio, problemi gravi dei figli stessi. Problemi la cui origine, organica, è di ben altra natura e che tutte le generalizzazioni “general generiche” rischiano di “criminalizzare”.
Nessuno nega l’importanza del ruolo educativo genitoriale, sia ben chiaro. Ma l’insistenza, quasi maniacale, nel trovare nei parenti l’unico capro espiatorio di eventi complessi, riguardanti nello specifico giovani che magari hanno una diagnosi conclamata e in cui la volontarietà è assente o parziale, sembra davvero sconcertante.
Genitori messi ancora una volta sotto accusa, sotto i riflettori. Nelle tenebre resta invece tutto il resto: non un sospetto che magari questi “abominevoli” genitori dedichino ogni ora della loro vita a cercare di risollevare le sorti dei figli, segnate da malattie come quella mentale (nella più ampia accezione: dalla schizofrenia, alla depressione, all’anoressia) o quella neurologica che non perdonano. Tra le tante, lasciamo a voi la lettura di alcune esperienze che vedono genitori improvvisarsi medici, psicologi, insegnanti, in un vuoto devastante delle Istituzioni.
Antonella Algeri
Presidente Associazione Famiglie in Rete OdV ETS
Astrid Gollner
Presidente Associazione AIFA Lombardia APS