Le associazioni nazionali FIR (Famiglie in Rete per la Salute Mentale) e F.I.SA.M. (Federazione Italiana per la Salute Mentale) hanno formato e condiviso un documento per migliorare la proposta di cui al ddl 1179/2024 inviato agli on. Zaffini e altri parlamentari.
COMUNICATO STAMPA
(SINTESI DELLE PROPOSTE E COMMENTI)
Le associazioni nazionali di familiari indipendenti afferenti alla FISAM (Federazione Italiana per la Salute Mentale) e FIR (Famiglie in rete per la salute mentale) costituiscono insieme la più vasta realtà di famigliari per la Salute Mentale in Italia, contando 36 associazioni. locali, regionali / anche coordinamenti e altre a carattere nazionale.
Le associazioni si battono per l'autodeterminazione e l'indipendenza da ideologie. Rivendicano il ruolo centrale della famiglia nel campo della salute mentale e tutelano gli interessi dei malati e dei famigliari; collaborano con le istituzioni e gli operatori senza subalternità.
La legge 180/1978, universalmente riconosciuta come innovativa nel campo della salute mentale, ha portato alla chiusura degli ospedali psichiatrici, ma a distanza di oltre 40 anni, è mancante di elementi importati, di normative sulle cure, di adeguati finanziamenti e presenta diverse lacune e criticità più volte segnalate dalle famiglie. Va aggiornata, per migliorare la salute mentale del futuro.
La proposta, giudicata innovativa, rispecchia alcune esigenze delle famiglie, da molti anni inascoltate e relegate ad un ruolo secondario, colpevolizzate e spesso costrette a subire le inefficienze delle carenze di cure e trattamenti, con gravi ripercussioni d'ogni genere (mediche, sociali, economiche, giudiziarie, ecc.).
Dopo attenta analisi del ddl in 1179/2024, le associazioni commentano la proposta di legge, che va nel senso di tutelare pazienti, familiari e operatori, riorganizzare i servizi e garantire l’erogazione dei servizi uniformando le cure su tutto il territorio nazionale.
Gli aderenti FISAM e FIR-Fmiglie in Rete hanno concordato un documento in comune, commentando alcune criticità ed avanzano alcune proposte:
- il testo di legge non distingue adeguatamente tra malattie mentali gravi e lievi e utilizza termini come disagio, e questo porta a sminuire la portata delle patologie;
- c'è la tendenza in varie Regioni di trattare le patologie mentali con soluzioni private o solo assistenzialiste; è necessario che la Sanità Pubblica giochi un ruolo centrale;
- chiedono specifiche attività di screening suggerendo di sottoporre tutti gli studenti una volta all’anno a test ed eventuale colloquio con Psicologi;
- riorganizzazione dei servizi per la salute mentale che sia omogenea in tutto il territorio nazionale, nell'ottica di superare la regionalizzazione dei servizi per la salute mentale;
- carceri - i detenuti con patologie psichiatriche vanno curati nelle REMS o in comunità terapeutiche e non con trattamenti obbligatori presso i luoghi di detenzione; patologie mentali e tossicodipendenza vanno curate separatamente. In caso di doppia diagnosi il progetto deve essere congiunto con il CSM di riferimento del paziente;
- sicurezza - oltre che per gli operatori, si chiede la garanzia di sicurezza per famigliari e pazienti; le associazioni plaudono all'art.9 che intende garantire l'incolumità dei famigliari, finalmente ascoltati e restituiti a una vita dignitosa. Propongono che il familiare abbia il diritto a sottoporre un’istanza al fine di ottenere le cure e trattamenti per il paziente da esso assistito, nel caso il medico psichiatria rifiuti cure e trattamenti;
- chiedono l'istituzione di una Agenzia Nazionale indipendente per il controllo della salute mentale (ANCM), per controllare l'applicazione delle norme, i TSO, gli ASO e altri aspetti della Salute Mentale;
- ritengono molto positiva anche la proposta degli ASO (Accertamenti Sanitari Obbligatori) di garantire l’accesso alle cure alle persone che le rifiutano;
- il TSO e l’ASO devono essere svolti sempre con la presenza obbligatoria del medico psichiatra che segue il paziente, con parte attiva di mediazione in caso di pericolo;
- le campagne di informazione e prevenzione sono senz'altro utili, come anche i corsi di educazione, i seminari, ma la copertura finanziaria è palesemente insufficiente.
- La spesa sanitaria per la salute mentale deve raggiungere il 5% in tutte le Regioni e aggiornata di anno in anno per raggiungere la media europea, che in alcuni casi è del 10% della spesa sanitaria;
- sostengono l'introduzione di sanzioni per le Regioni inadempienti, con eventuale commissariamento.
ADERISCONO 36 ASSOCIAZIONI DI FAMILIARI PER LA SALUTE MENTALE
FISAM/SOSPSICHE con 16 associazioni
sito e contatti: https//www.sospsiche.it
FIR L’associazione Famiglie in rete-OdV-ETS con 20 associazioni
sito e contatti: http://www.famiglieinretesalutementale.it/
A FIRMA Il Presidente pro-tempore
COSIMO LO PRESTI
cell. 347.8645829