Secondo gli esperti Riccardo C. "ha ucciso ii suoi fantasmi come Raskolnikov"; dietro la solitudine degli adolescenti si cela un dolore enorme.
I genitori distratti: no. L'autore si portava dietro una antica ferita.
Nell'articolo Riccardo ha detto di "sentirsi solo anche in mezzo agli altri", tale è un sintomo quasi certo e tipico di una forma di grave depressione. Futile motivo, come quello di Verzeni, con Sangare poi diagnosticato come borderline. Troppo tardi, nonostante i famigliari avessero subito violenze e minacce.
Il ritornello nella stampa è sempre quello: sconcerto iniziale per la famiglia che era un "modello" … nessuno immaginava potesse accadere … erano tutte brave persone, come ad indicare un fatto imprevedibile che lascia sconcertati e stupefatti.
Lo psicologo Lancini afferma che "è impossibile intercettare i segni premonitori", fatto che noi non condividiamo. Invece questi segni ci sono, eccome, ma vengono sempre e spesso sottovalutati o ignorati.
Molte famiglie non sanno leggere il disagio psichico dei figli; non hanno gli strumenti e la preparazione. Pochissimo si è fatto per capire e farlo comprende, Così non ne sono immuni anche gli amici, la scuola, la società in genere. Non esistono vere e proprie azioni di prevenzione.
Poi c'è il fatto che le persone si sottraggono volontariamente dal contattare i servizi, spinti o meno da un famigliare, per paura di essere giudicate "pazze".
E' una cultura, quella della salute mentale, tutta da costruire; non si tratta solo di comprendere iì disagio, ma anche di capire che le persone possono essere affette da gravi malattie mentali, che cosa sono queste patologie e come assicurare alle cure le persone che ne sono affette.
Secondo invece lo psichiatra Cancrini (La Repubblica) il fatto è stato causato da "un gesto psicotico, figlio di una sofferenza psichica con la quale conviveva chissà da quanto tempo"; se così era perchè non è stata capita e intercettata? Una dichiarazione che contraddice in pieno quella di Lancini. Nemmeno gli esperti si trovano d'accordo.
Una volta ogni tanto non si parla di genitori colpevoli o distratti, come in tanti altri casi. Spesso la società si libera del problema incolpando i familiari che in molti casi avevano chiesto aiuto senza ottenerlo. Si fa presto a scaricare le colpe di una intera società, di servizi inefficienti o mancanti, sulla famiglia. Tanto i genitori, da uccisi non parlano. Per fortuna non si tratta (finalmente) di questo caso.
L'argomento è stato affrontato molte volte nel sito ww.w.sospsiche.it e salvo alcuni casi le famiglie non hanno specifiche colpe, come da letteratura psichiatrica internazionale. Qui in Italia, invece, spesso su questi fatti si adagia l'ombra dell'antpsichiatria di Basaglia, che affermò la famiglia di essere il crogiolo della malattia mentale.
Come è possibile parlare poi di "malattia invisibile"? Qui si in inventano nuove malattie.. Le malattie mentali hanno un nome ben preciso, ma la cultura prevalente impone di non parlarne.pena la stigmatizzazone delle person, relegando tutto al solo disagio sociale.
Attendiamo gli esiti di una perizia psichiatrica ma a nostro avviso Riccardo non è affetto da un semplice disagio: il gesto definito "psicotico" spesso identifica una vera e propria malattia mentale.
Purtroppo, come tanti altri casi di persone poi cronicizzate, pur non violente, Riccardo è lo specchio di un sistema psichiatrico che funziona male, a causa di sottofinanziamenti, mancanza di prevenzione e adeguata cultura sulle malattie mentali di cui si nega ancora l'esistenza o minimizza in semplice "disagio psichico".
Riccardo a sua volta è vittima di tutto questo, un pesce sfuggito alla rete dei servizi per la salute mentale.
Riferimento:
https://www.open.online/2024/09/03/paderno-dugnano-strage-riccardo-c-male-invisibile/
Citare la fonte: www.sospsiche.it