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Le criticità del PANSM (Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale) 2025–2030: il commento del Direttivo FISAM

|   FISAM

Il Direttivo di FISAM (Unione Nazionale Associazioni Italiane per la Salute Mentale– o.n.l.u.s.) ha analizzato il Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale (PANSM 2025–2030) e ne segnala diverse criticità che, se non corrette, rischiano di trasformare un quadro strategico avanzato in una serie di buone intenzioni senza attuazione concreta. 

Il documento FISAM mostra come il Piano, pur contenendo obiettivi importanti su prevenzione, cura e inclusione sociale, presenti nodi strutturali che possono impedirne l’effettiva realizzazione e creare disuguaglianze nell’accesso ai servizi.
I punti chiave:
    • Risorse insufficienti — Il Piano si dichiara attuabile “nei limiti delle risorse disponibili” e non è accompagnato da un Fondo nazionale vincolato: senza risorse certe molte azioni rischiano di restare sulla carta.
    • Disomogeneità regionale — Il recepimento lasciato alle Regioni può tradursi in servizi molto diversi da territorio a territorio, con rischio di ingiustizie nell’accesso alle cure.
    • Continuità fragile (infanzia → adulti) — Mancano protocolli e team di transizione efficaci; molti giovani rischiano di perdere la presa in carico al compimento della maggiore età.
    • Implementazione a rischio formalismo — Assenza di cronoprogrammi vincolanti, indicatori standardizzati e responsabilità operative chiare può generare solo adempimenti formali senza impatto reale.
    • Aree scoperte e nodi normativi — Alcuni capitoli richiedono aggiornamenti legislativi e interventi organizzativi (es. REMS, contesto carcerario, integrazione socio-sanitaria) per essere efficaci.
 Rischi principali — Rischio finanziario, rischio di disomogeneità, rischio organizzativo e rischio di inefficacia degli strumenti innovativi senza formazione e personale adeguato.
Le richieste di FISAM
Per evitare che il PANSM resti una “dichiarazione di intenti”, il Direttivo propone interventi prioritari:
    • istituzione di un Fondo nazionale vincolato per la salute mentale;
    • definizione di cronoprogrammi obbligatori e indicatori di risultato;
    • chiarificazione delle responsabilità operative e finanziarie a livello nazionale e regionale;
    • sistemi di accountability con incentivi/sanzioni e monitoraggio reale;
    • investimenti strutturali in personale, formazione e infrastrutture (anche digitali) per rendere sostenibili nuovi strumenti come la telemedicina e il Budget di Salute.

Oltre a questo chiediamo che sia un piano cogente, che siano identificati i responsabili e siano sanzionati gli inadempienti. 


Leggi il dossier completo https://www.sospsiche.it/legge-180-e-leggi-salute-mentale/piano-di-azioni-per-la-salute-mentale-2025-2030.html
Consulta il commento analitico redatto dal Direttivo FISAM e scarica il dossier completo. 
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