HELPLINE
Per qualsiasi necessità o aiuto, invia email:
helpsospsiche@gmail.com
Ai giorni nostri, nonostante i progressi scientifici ed il superamento di vecchie idee di stampo manicomiale e antipsichiatrico sembra difficile parlare di diagnosi del disturbo mentale. Ogni termine adottato può scatenare reazioni, perplessità e confusione.
La diagnosi con il superamento dei manicomi è stata vista come una etichettatura da parte della psichiatria tradizionale per provocare stigmatizzazione ed esclusione sociale. Oggi invece si ritiene che una diagnosi sia più che utile per identificare quanto prima un disturbo ed iniziare a curarlo.
La diagnosi permette in tempi successivi di attivare i trattamenti idonei a fronteggiare il disturbo; il paziente sottoposto alle cure avrà maggiori probabilità di condurre una vita normale ed una riduzione significativa delle ricadute.
Senza una corretta diagnosi si perde tempo prezioso e svaniscono le probabilità di successo e remissione da alcune gravi malattie come i disturbi schizofrenici. Tali probabilità si riducono nsensibilmente man mano che il tempo passa ed il soggetto è senza cure.
Le famiglie molto spesso interpretano la diagnosi come una etichetta sociale o una specie di condanna a morte per il congiunto o la famiglia, un fallimento totale. Bisogna invece saper accettare la diagnosi ed informarsi di conseguenza per adottare le migliori strategie di affrontamento della malattia. Così è possibile migliorare sensibilmente la vivibilità nell'ambiente famigliare e superare i momenti più difficili.
La diagnosi si effettua con colloqui, test diagnostici sofisticati, esami radiologici (eventualmente per discriminare un disturbo di origine organica) ed altri mezzi.
Nelle strutture pubbliche spesso la diagnosi non viene comunicata nè al paziente nè tantomeno ai familiari, peggiorando le cose e rimandando il problema ad un incerto futuro.
Uso improprio dei termini e stigmatizzazione
Nel linguaggio comune spesso si usano termini come schizzato, esaurito e via così, usando termini impropri o trasferendo termini con valenza scientifica sul piano degli insulti ed offese. Non c'è nulla di più sbagliato ed offensivo come certi programmi di varietà che ancora pretendono di far ridere inneggiando a canzoncine stupide che parlano di matti.
Per giunta proprio agli allievi di Basaglia -- è sufficente leggere alcune pubblicazioni -- è caro scrivere il termine matto-- ci ricordiamo anni fa in Friuli di un albergo dei matti, senza che il suo direttore (uno psichiatra) si opponesse a questo termine usato dalla stampa.
Se sei paziente unisciti a noi e denuncia questi comportamenti a Sospsiche.it e fai parte di gruppi che si battono contro la stigmatizzazione.
non perderti il nostro opuscolo "Come scegliere un buon terapeuta"...