Salute Mentale: legislazione nel Regno Unito
La legge inglese sulla salute mentale è principalmente regolata dal Mental Health Act del 1983, successivamente modificato nel 2007. Questa legge stabilisce i diritti e le procedure per il trattamento delle persone con disturbi mentali e prevede i seguenti punti principali:
Detenzione per trattamento: Permette la detenzione di persone con gravi disturbi mentali in ospedali specializzati per ricevere cure, anche senza il loro consenso, se rappresentano un pericolo per se stessi o per gli altri.
Sezioni della legge: Definisce diverse sezioni (ad es. Sezione 2, 3, 4) che regolano la durata e i criteri per la detenzione. La Sezione 2 consente la valutazione per un massimo di 28 giorni, mentre la Sezione 3 permette il trattamento per un massimo di 6 mesi.
Diritti e protezioni: Le persone detenute hanno il diritto di essere informate delle loro condizioni, di appellarsi alla detenzione e di essere rappresentate da un avvocato. Esistono tribunali specifici per rivedere i casi di detenzione.
Trattamento comunitario: La legge prevede anche forme di trattamento obbligatorio fuori dagli ospedali, tramite ordini di trattamento comunitario, per le persone che sono in fase di miglioramento ma necessitano di supervisione.
Tutela e garanzie: La legge introduce figure come il "nearest relatibre" (parente più prossimo) e il "Independent Mental Health Advocate" (difensore indipendente per la salute mentale) per proteggere i diritti dei pazienti.
In sintesi, la legge bilancia il diritto dei pazienti a ricevere cure con la necessità di proteggere sia il paziente sia la società, garantendo allo stesso tempo diritti e tutele legali.
Trattamenti obbligatori
La legge disciplina anche i trattamenti obbligatori per persone con disturbi mentali. Questi trattamenti possono essere imposti in determinate circostanze, anche senza il consenso del paziente, quando vengono soddisfatti specifici criteri legali. Ecco i punti principali riguardanti i trattamenti obbligatori:
1. Detenzione per trattamenti obbligatori (Sezione 3)
- Una persona può essere detenuta in un ospedale per ricevere trattamenti obbligatori, se:
- Soffre di un disturbo mentale grave.
- Il trattamento è considerato necessario per la sua salute o sicurezza o per proteggere altre persone.
- Altri trattamenti alternativi non sono considerati adeguati.
- La Sezione 3 permette il trattamento obbligatorio fino a sei mesi, rinnovabili.
2. Trattamenti senza consenso durante la detenzione
- Durante la detenzione, le cure possono essere somministrate senza il consenso del paziente, specialmente nei primi tre mesi di trattamento.
- Dopo i tre mesi, il trattamento può essere continuato senza il consenso solo con l'approvazione di un medico indipendente nominato dal governo (Second Opinion Appointed Doctor, SOAD).
3. Ordini di Trattamento Comunitario (Community Treatment Orders, CTOs)
- Introdotti con la modifica del 2007, i CTOs permettono di far uscire i pazienti dagli ospedali e sottoporli a trattamento obbligatorio nella comunità, ma sotto determinate condizioni.
- Se il paziente non rispetta queste condizioni o non segue il trattamento, può essere riammesso in ospedale per continuare le cure.
4. Trattamenti di emergenza (Sezione 4 e Sezione 5)
- In situazioni di emergenza, un paziente può essere trattenuto in ospedale per un breve periodo (24-72 ore) per essere valutato o trattato se si ritiene che rappresenti un immediato pericolo per sé stesso o per gli altri.
5. Trattamenti specifici che richiedono consenso o approvazione
- Alcuni trattamenti invasivi o più controversi (come la terapia elettroconvulsiva, ECT) richiedono il consenso del paziente o, in mancanza di consenso, l'approvazione di un medico indipendente (SOAD).
- Per i pazienti incapaci di dare il consenso, si segue il Mental Capacity Act 2005, che stabilisce come decidere per il loro migliore interesse.
6. Diritti e tutele
- I pazienti sottoposti a trattamenti obbligatori hanno diritto a:
- Un revisione legale del loro caso attraverso il Mental Health Tribunal.
- Essere assistiti da un Independent Mental Health Advocate (IMHA), che garantisce che siano informati dei loro diritti.
In sintesi, la legge inglese permette il trattamento obbligatorio di persone con disturbi mentali in circostanze specifiche, ma stabilisce un quadro di tutele per garantire che tali trattamenti vengano somministrati in maniera appropriata e nel rispetto dei diritti del paziente.
Differenze tra l'Italia e il Regno Unito
La cura dei pazienti con disturbi mentali presenta differenze significative tra Italia e Regno Unito, sia per quanto riguarda l'approccio generale alla salute mentale che per la gestione degli atti violenti.
Di seguito una panoramica delle principali differenze tra i due paesi e una riflessione sulla gestione degli atti violenti da parte di persone con disturbi mentali.
1. Modello di assistenza
- Italia: Il modello italiano si distingue a livello internazionale per la Legge Basaglia (Legge 180 del 1978), che ha portato alla chiusura dei manicomi e ha favorito un approccio più umanistico e comunitario. L'Italia ha scelto di promuovere una rete di servizi psichiatrici di assistenza territoriale, come i Centri di Salute Mentale (CSM), che offrono supporto ambulatoriale e domiciliare. L'ospedalizzazione è limitata ai casi più gravi e avviene in reparti psichiatrici ospedalieri (SPDC) per brevi periodi.
- Regno Unito: Il Mental Health Act del 1983 (modificato nel 2007) consente ancora l'ospedalizzazione obbligatoria per le persone con disturbi mentali gravi, spesso senza il loro consenso. In generale, il modello britannico è più istituzionale, con una maggiore prevalenza di ricoveri in ospedali psichiatrici, anche se esistono forme di trattamento comunitario (Community Treatment Orders, CTOs).
2. Approccio al consenso e al trattamento obbligatorio
- Italia: Il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) viene utilizzato solo in casi estremi e con una durata massima di sette giorni, rinnovabili. Il TSO richiede il consenso di un medico, di un secondo medico (solitamente psichiatra) e del sindaco del comune. L'accento è posto su trattamenti volontari e integrati nella comunità, per ridurre lo stigma e favorire la reintegrazione.
- Regno Unito: Il trattamento obbligatorio è più comune e può essere prolungato per periodi significativi, specialmente nei casi di pazienti considerati pericolosi. I trattamenti possono includere anche forme di detenzione a lungo termine. Inoltre, il Regno Unito utilizza molto i Community Treatment Orders (CTOs) per monitorare i pazienti dopo la dimissione dall'ospedale, obbligandoli a seguire cure ambulatoriali.
3. Gestione degli atti violenti
- Italia: Il sistema italiano tende a considerare gli atti violenti da parte di pazienti con disturbi mentali come eventi da prevenire attraverso interventi terapeutici e sociali. Dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) nel 2015, i pazienti autori di reati violenti sono trattati in Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), che offrono cure in un ambiente non carcerario. Le REMS sono concepite come strutture più riabilitative, con un approccio meno punitivo rispetto ai vecchi manicomi giudiziari.
- Regno Unito: Il Regno Unito ha un approccio più strutturato per gestire i pazienti con disturbi mentali che hanno commesso atti violenti, con il ricorso a ospedali di massima sicurezza come Broadmoor, e l'uso frequente di sezioni di detenzione obbligatoria per garantire che i pazienti pericolosi restino sotto controllo. Il sistema giudiziario britannico collabora strettamente con il settore psichiatrico, utilizzando ospedali psichiatrici per reati gravi, ma in ambienti più sicuri rispetto all'Italia.
4. Stigma e reintegrazione
- Italia: Dopo la riforma Basaglia, il sistema italiano ha cercato di deistituzionalizzare i pazienti, riducendo lo stigma associato alle malattie mentali. Tuttavia, la mancanza di risorse adeguate per la cura comunitaria può talvolta risultare in una gestione inadeguata dei casi più complessi o violenti.
- Regno Unito: Nonostante un sistema più istituzionalizzato, il Regno Unito ha sviluppato programmi per la riabilitazione e la reintegrazione dei pazienti, anche se il ricorso frequente alla detenzione obbligatoria e la criminalizzazione di alcuni pazienti con problemi mentali possono mantenere uno stigma più forte.
5. Criticità
- Italia: Le criticità riguardano spesso la carente organizzazione delle strutture comunitarie, con difficoltà di accesso alle cure e mancanza di risorse per il supporto continuativo dei pazienti, soprattutto nei casi più gravi o violenti.
- Regno Unito: Nel Regno Unito, il ricorso frequente a misure di detenzione obbligatoria è spesso criticato perché può risultare in una limitazione dei diritti personali dei pazienti, e il sistema giudiziario tende a fare uso degli ospedali psichiatrici per gestire i reati violenti.
Conclusioni
- Italia tende a promuovere un sistema di cura comunitaria con un approccio umanistico, ma con risorse limitate, il che può comportare difficoltà nella gestione dei casi complessi, inclusi gli atti violenti.
- Regno Unito, con un sistema più istituzionalizzato e strutturato, ha una maggiore capacità di controllo dei pazienti violenti, ma il ricorso più frequente alla detenzione può limitare la reintegrazione sociale e aumentare lo stigma.
In termini di gestione degli atti violenti, il Regno Unito ha un approccio più sicuro e controllato, mentre l'Italia punta maggiormente sulla riabilitazione e sull'integrazione, ma con lacune nella gestione dei casi più gravi.