Le legge 180 è stata copiata nel mondo? Dove e come?

La Legge 180 italiana, nota anche come Legge Basaglia, è stata un provvedimento pionieristico introdotto in Italia nel 1978. Questa legge ha segnato la chiusura dei manicomi e ha promosso un approccio basato sul trattamento comunitario e il rispetto dei diritti umani per le persone affette da malattie mentali.

Sebbene la legge 180 non sia stata completamente "copiata" in altre nazioni,  ha influenzato riforme simili in diverse parti del mondo. Si potrebbe affermare che ha ispirato le altre legislazioni al fine di superare l'istituzione manicomiale a favore di modelli di cura comunitari e fornire maggiori garanzie alla persona affetta da malattia mentale.

Sfogliando le varie legislazioni si nota che alcune offrono maggiori garanzie per le famiglie e terzi, ad es. Francia dove i familiari possono porre una istanza per ottenere un trattamento obbligatorio e in altre come quella Britannica, in costante evoluzione e revisione, l'azione legislativa cerca di tutelare il paziente da una parte ma anche fornire garanzie di sicurezza i cittadini e famiglie da sempre in prima linea nella lotta alle malattie mentali.

Va detto che solo nella legislazione italiana viene cancellata qualsiasi presunzione di pericolosità* del malato mentale verso se stessi o verso le famiglie, mentre le altre legislazioni hanno allargato i diritti dei pazienti senza sposare questo concetto. Infatti le varie legislazioni prevedono, in casi estremi: il trattenimento delle persone più gravi presso strutture o istituzioni, tempi più lunghi per il trattamento sanitario obbligatorio, anche internamento e trattamenti comunitari obbligatori (in Italia inesistenti).

Nelle varie legislazioni i trattamenti obbligatori vanno eseguiti quasi esclusivamente in casi  eccezionali o di urgenza e in alcuni casi possono essere chiesti anche dai familiari o terzi:

Regno Unito: Anche se il Regno Unito non ha adottato una legge identica alla Legge 180, l'influenza delle idee di Basaglia ha contribuito a ispirare il movimento di deistituzionalizzazione che si è sviluppato a partire dagli anni '80. Si è passati a un modello di cura comunitaria, con una riduzione del numero di persone internate in ospedali psichiatrici.
Sintesi: trattamenti sanitari obbligatori in media pari a 32 giorni, esistenza di trattamenti obbligatori in ambito comunitario, obbligando i pazienti a seguire cure ambulatoriali, mentre in Italia secondo Basaglia "la libertà è terapeutica" e la persona ha diritto, nella pratica, di sottrarsi alle cure.

Francia: La Francia ha implementato un modello di cura simile, con un'enfasi maggiore sulla psichiatria di settore, un sistema in cui la cura è decentralizzata e fornita a livello locale. Anche in questo caso, l'approccio comunitario italiano ha avuto una sua influenza.
Sintesi: i trattamenti obbligatori nei confronti dei più gravi possono essere disposti su richiesta dei familiari o terzi, con possibilità di trattamenti psichiatrici ambulatoriali di vario genere

Spagna: Negli anni '80 e '90, la Spagna ha intrapreso una riforma psichiatrica ispirata al modello italiano, con l'obiettivo di chiudere gli ospedali psichiatrici e promuovere i servizi comunitari. Molti professionisti della salute mentale spagnoli erano influenzati dalle idee di Franco Basaglia e hanno contribuito a una trasformazione del sistema.

Argentina: Anche l'Argentina ha adottato una riforma del sistema di salute mentale basata sul modello della Legge Basaglia. Nel 2010 è stata approvata una legge nazionale di salute mentale che promuoveva la chiusura dei manicomi e il passaggio verso cure comunitarie e una maggiore protezione dei diritti umani per le persone con disturbi mentali.

Brasile: La riforma della salute mentale brasiliana è stata fortemente influenzata dalla Legge 180. Negli anni '90, il Brasile ha avviato una politica di deistituzionalizzazione e ha introdotto centri comunitari per il trattamento della salute mentale. Questo processo ha cercato di porre fine alla pratica della lunga detenzione dei pazienti negli ospedali psichiatrici.

Conclusioni

.In generale, la Legge Basaglia ha avuto un impatto globale sul ripensamento dei modelli di cura della salute mentale, promuovendo un approccio più umano e basato sui diritti dei pazienti.

Nello specifico, non c'è stata alcuna influenza circa l'introduzione di concetti tipici della legge 180, come ad esempio la cancellazione totale della pericolosità verso se o verso gli altri; quanto accolto dalle altre legislazioni va a favore  della chiusura degli ospedali psichiatrici, di un trattamento più dignitoso e giustamente in ambito comunitario, anche con modalità e forme obbligatorie respinte dalla legge Basaglia.

Alcune legislazioni, come ad esempio quella del Regno Unito, hanno subìto modifiche e aggiustamenti fin dal 1984, mentre la legislazione Italiana appare intoccabile e non aggiornabile.

In assenza cronica di risorse monetarie e le promesse contenute nelle varie leggi (superamento della istituzione, modelli comunitari più costosi  ecc,)  aleggia il giustificato sospetto che i politici si siano arresi di fronte alle lotte e pressioni per la  chiusura degli ospedali psichiatrici,  solo in parte per "far cassa". 

Infatti gli ospedali richiedono più risorse e impegno, i posti letto sono di norma molto costosi cosicchè è più semplice dimettere le persone malate a costo di generare nuovi abbandoni nel territorio a carico delle famiglie.


(*) di norma i malati mentali non sono pericolosi, ma  in alcune condizioni possono divenirlo. Per pericolosità intendiamo, oltgre la violenza fisica, anche quella psicologica alle quali le famigle degli ammalati più gravi sono costantemente sottoposte. Siamo fermamente convinti che il sofferente di una malattia mentale grave può essere trattato al fine di ridurre la possibile pericolosità, ma anche che diversi malati debbano essere sottoposti a maggiori limitazioni per il loro bene e per chi sta loro vicino. La normativa attuale (legge 180) non prevede alcunchè in merito, salvo trattamenti sanitari obbligatori ospedalieri per brevi periodi di tempo. Ad esempio non contempla minimamente obblighi di cura in ambito comunitario, quindi extra-ospedaliero