il presente si capisce solo conoscendo il passato...
Cosa è successo fino al 2000
Alcune associazioni di familiari attive si sono a più riprese coalizzate per formare proposte e formulare nuovi disegni di legge. Tutti i documenti qui non li possiamo pubblicare in quanto oggi giudicati obsoleti e sostituiti dalle attuali proposte.
Pur avendo trovato vari sostenitori tra gli stessi politici dei vari Governi e all'opposizione tutte le proposte sono regolarmente naufragate in Parlamento in particolare per le pesanti opposizioni dei medici e politici legati alla figura di Basaglia.
In particolare le istanze dei familiari sono state recepite dall'A.R.A.P. e dalla DIAPSIGRA, ma non dimentichiamo che anche dal fronte opposto diversi presidenti di associazioni ed esponenti se ne sono andati o hanno raggiunto il fronte opposto.
Stagione di nuovo "calda" dal 2001
2001, dopo 23 anni - di più o meno "onorato", ma certamente contestato servizio - la legge Basaglia (la famosa 180 del 1978, che decretò la chiusura dei manicomi) sembra si possa migliorare. La riforma della rete di assistenza per la prevenzione e la cura delle malattie mentali era uno di primi punti all'ordine del giorno nell'agenda "sanitaria" del Governo Berlusconi. Sono state presentate alcune proposte di modifica o aggiornamento come quella di Annamaria Burani Procaccini (Fi) e da Alessandro Cè (Lega) che ne vorrebbe in qualche modo l'abrogazione. Ai due testi della maggioranza se ne è aggiunto anche uno dell'opposizione (primo firmatario, Paolo Cento, Verdi).
Tutto poi si è incomprensibilmente fermato dopo alcune audizioni dei familiari e l'interesse del Governo si è spostato su altri fronti; come al solito chi governa ha dato prova di non voler affrontare con decisione questo spinoso argomento.
Non sono mancate critiche sia da parte delle associazioni pro-180 che da parte delle associazioni favorevoli al miglioramento della legge che hanno espresso il loro parere attraverso una serie di documenti (scegli dalla colonna di sinistra la voce Resoconto delle Audizioni).
Le richieste dei familiari
Novembre 2001 - Oltre vent'anni di inefficienze, di mini-manicomi domestici, di abbandono, di black-out scientifico e mancanza di cure ai malati più gravi non sono sufficienti, secondo gli eredi dell'antipsichiatria "basagliana", per migliorare una legge. Nel 2001 medici e aziende sanitarie "tappano la bocca" alle associazioni. Ed i familiari sono costretti a sopravvivere più che a vivere, senza diritti nè dignità.
33 associazioni di familiari hanno concordato i punti chiave per il miglioramento della legge 180 qui riassunti:
In previsione delle “audizioni” delle Associazioni di familiari di malati psichici alla XII Commissione Parlamentare Affari Sociali della Camera dei Deputati indette a seguito delle proposte di legge presentate dagli On.li Burani-Procaccini, Cè, Cento e Gubetti riguardanti la riforma della legge 833/78 ovvero legge 180 sulla psichiatria, le Associazioni dei familiari degli ammalati psichici, in rappresentanza di tutte le regioni italiane, si sono riunite a Torino nella Sede della DI.A.Psi. Piemonte (Difesa Ammalati Psichici), il 25 novembre 2001, e hanno concordato una linea comune - NO AL MANICOMIO, NO ALL’ABBANDONO, SI’ ALLE CURE - da considerare nel quadro della revisione e miglioramento della citata legge.
Di tale documento i punti più significativi sono:
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La malattia mentale deve rimanere di competenza della “sanità”;
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Il finanziamento delle attività dei servizi psichiatrici deve essere elevato alla media dei Paesi più evoluti dell’Europa;
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Deve essere ribadito il diritto alle cure per tutti i malati psichici, con particolare attenzione per i malati inconsapevoli e non collaboranti;
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Devono essere previste responsabilità certe e sanzioni amministrative e penali a tutti i livelli;
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Necessità di attivare piani di prevenzione e informazione sulla malattia mentale rivolti a tutti i cittadini.
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Importanza della formazione degli operatori.
I punti sono stati oggetto di un comunicato stampa inviato a tutti i giornali a cura della associazione Di.A.Psi. Piemonte.