Schizofrenia: 6 importanti problemi

Da recenti statistiche è emerso che circa la metà della popolazione non crede nell'esistenza delle malattie mentali e pensa che queste siano solo uno stile di vita scelto dall'individuo. Solo l'un per cento delle persone conoscono il vero significato della malattia mentale, forse perché ne sono state coinvolte con un parente malato.

Sorgono allora numerosi interrogativi: quali sono i problemi di cui soffrono maggiormente le famiglie e i pazienti? Come risolverli? Quale la loro portata economica e sociale? Quanti ne sono a conoscenza? Questo piccolo opuscolo apre la finestra su un tema sconosciuto: quello della malattia mentale rapportata al nuovo tipo di assistenza territoriale, introdotta dalla legge 180 in Italia.

Nel nuovo corso introdotto da questa legge, taluni velleitarismi e certe speranze utopistiche sono cadute nello scontro e nel confronto con la realtà dei fatti. La malattia mentale, della quale l'antipsichiatria ne aveva negato addirittura l'esistenza, è invece purtroppo una realtà dolorosa, verificabile nella realtà soggettiva del malato e di coloro che lo circondano.

L'assistenza comunitaria ha costretto i medici a confrontarsi con i nuovi problemi scaturiti nell'ambito dell'assistenza territoriale - in particolare la scarsa volontà di sottoporsi alle cure - cercando nuove soluzioni in sintonia con la vigente normativa. Così all'estero (ci riferiamo all'esperienza americana illustrata nel presente opuscolo), sono state sviluppate nuove tecniche per forzare il paziente a seguire i piani di trattamento ed i familiari hanno proposto di modificare le leggi che regolano la salute mentale, per permettere la cura e protezione dei pazienti più gravi. SOS PSICHE ha deciso di tradurre e rendere disponibili ai soci un capitolo tratto da Surviving Schizophrenia del Dott. E. Fuller Torrey, consulente NAMI, con l'augurio che queste tematiche siano oggetto di discussione nell'ambito delle sedute di familiari presso i Centri di Salute Mentale, ove purtroppo spesso non vengono affrontate nella dovuta maniera. La nostra opera, però è ancora incompleta.

All'appello manca un problema, che qui non è stato descritto e che è il comune denominatore dei sei problemi da noi affrontati: la questione del denaro. Non si tratta solo dei costi che la società deve sostenere a causa della malattia mentale, ma anche di un grosso ed importante problema che molte famiglie devono affrontare ogni giorno.

Molti pazienti schizofrenici, infatti, svolgono diverse attività quotidiane (ad. es. bere caffé, fumare, ecc.) ponendosi ben pochi limiti. Riconosciamo perfettamente che molte di queste attività sono comuni alla maggior parte delle persone, ma spesso capita che le persone affette da schizofrenia spendano somme ingenti e spropositate per soddisfare i loro bisogni. Abbiamo calcolato che in diverse famiglie il paziente, oltre che spendere tutto il denaro della pensione di invalidità (che a conti fatti ammonta a circa 10-30 mila lire al giorno), chiede ed in molti altri casi pretende, anche minacciando, un aiuto economico che varia dalle 20 alle 40-50 mila lire. Il problema non è legato all'avarizia dei familiari, ma agli eccessi dei pazienti: chiunque può stimare che le cifre appena illustrate ampiamente sufficienti per soddisfare i bisogni di una persona normale. Si tratta di cifre eccessive che molti genitori non riescono a soddisfare e nelle famiglie i rapporti sono spesso tesi: la soluzione, in questi casi, non è mai alla portata di mano. Le cose peggiorano quando il paziente, senza una famiglia alle spalle, pur di mantenere il proprio tenore di vita si indebita o commette piccoli furti. La nostra pretesa non è quella di risolvere i problemi, ma aprire un momento di confronto con gli stessi operatori, che spesso consapevolmente o meno, sono poco al corrente di tutti questi problemi.

Indice degli argomenti:

  • Introduzione
  • Sigarette e caffè
  • Alcol e tossicodipendenza
  • Sesso, gravidanza e Aids
  • Rifiuto di sottoporsi alle cure e le cause
  • Trattamento obbligatorio extraospedaliero
  • Comportamento aggressivo
  • IL SUICIDIO