IL TUO STILE DI VITA E' IMPORTANTE PERCHE' E' IL TUO

Prendere atto del tuo divenire psichico, riuscire ad accorgersi che è la fonte del tuo modo di abitare casa tua, di cenare alla sera con i tuoi amici, di  riordinare le stoviglie e le stanze il giorno dopo nel silenzio della domenica mattina... Abu Kasem doveva imparare a cambiarsi le babbucce più spesso, doveva imparare ad accettare positivamente quello scorrere della vita dentro di sé, quel divenire psichico grazie al quale tu – questo voglio dirti oggi, lettore paziente e affezionato – tu sei unico al mondo! Non ci badiamo mai, ma ognuno di noi è un esemplare unico, firmato. Assai prima di illuderci di valere di più  grazie ai vestiti griffati, lo siamo già, firmati, con timbro di autenticità: pensa alle impronte digitali, pensa alla tua voce, al tuo dna. Tante volte non ci sentiamo unici, ma lo siamo comunque! Perché vedi, tu solo al mondo, in tutta la storia dell'umanità, tu solo, e nessun altro, ma proprio nessun altro, tu solo hai occupato la minuscola casellina spazio temporale del luogo e della data della tua nascita. Nessuno mai nella storia dell'umanità finora, e nessuno mai in futuro potrà accedere a quel particolarissimo modo di vedere il mondo che hai occupato tu quel giorno a quell'ora, quando tua madre tirò un respiro di sollievo e smise di soffrire.
Ti chiederai: perché tutta questa tirata sul dove e sul quando venisti al mondo – luogo e data di nascita? Perché da quella casellina prende il via il tuo stile di vita, tu cominci a fare quello che – è vero – fanno tutti, ma nessun altro in tutta la storia dell'umanità l'ha fatto e lo farà mai come lo farai tu. Avrai visitato dei reparti di maternità, no? Avrai visto come i neonati siano tutti quasi uguali appena nati. Ci si sbaglia facilmente dietro il vetro della nursery, ah il tuo è quello, non questo che stai salutando. E avrai pure notato che nel giro di poche ore le mossette del tuo cominciavi a riconoscerle subito, tanto erano irresistibilmente diverse da quelle del vicino, il modo di stirare le braccine, di toccarsi il viso, di aprire la boccuccia. Tutto subito rivelava uno stile particolare, il suo – c'era già, ed era nato poche ore prima! – inconfondibile, quello che avresti ritrovato, quelle mosse e quello stile, venti anni dopo nel ragazzone che ti girava per casa.
Prendiamola da un'altra parte: da bambino, a maggior ragione se avevi dei fratellini, capitava che mamma o i nonni si sbagliassero e ti chiamassero con il nome di un fratellino. Eri piccolo e sapevi ben poco di te e del mondo, ma una cosa la sapevi di sicuro: che il tuo nome era il tuo, che quando veniva pronunciato eri tu quello che rispondeva e lo sbaglio innocente della mamma stanca o dei nonni dentro ti offendeva sempre un poco. Lasciamela dire un po' più complicata: da subito, da prestissimo, da quando tu ricordi e forse anche da prima, nel tuo divenire psichico, caro lettore, è sempre brillata un’istanza di unicità che chiedeva di essere vissuta, che sembrava quasi già presente prima di essere vissuta, e che chiedeva, pretendeva a tutti i costi di essere riconosciuta dagli altri. E guai nel tuo piccolo se i grandi non ci facevano attenzione.  Sono io, ti sei accorto, accidenti, che sono io?
Questa istanza accompagna tutta la tua vita, forse è lei a spingerla avanti, inesorabilmente: le hai sempre obbedito – guai se non lo facevi – e senza pensarci tanto hai sviluppato poco alla volta, hai perfezionato il tuo stile di vita, che è poi il modo di vivere che meglio ti consente di fare le cose che hai da fare su questo mondo. Lo stile di vita è tuo come la tua firma, come le tue impronte digitali, è assolutamente unico al mondo e proprio per questo è pieno di valore: nessuno, ma proprio nessun altro può vedere le cose come le vedi tu da quella casellina in cui ti sei insediato tanto tempo fa! Ti rendi conto? Solo tu puoi comunicare agli altri quello che del mondo si vede da quella prospettiva! E lo fai vivendo come vivi, con il tuo modo, con il tuo stile.

Ma te ne dimentichi, tutti noi fatichiamo a ricordarcelo. Siamo proprio fatti strani: facciamo tanta attenzione alle cose più complicate e ignoriamo quelle elementari. Le quali, non perché sono così elementari, sono meno vere e basilari. Il nostro stile di vita ci sta addosso come le pareti di casa nostra e come quelle ci è talmente abituale che non lo vediamo più. Solo che se lo ignoriamo, non ci accorgiamo di quanti tesori contiene, così come peraltro casa nostra.
Per tante ragioni non gli diamo importanza. Te ne dico un'altra, stammi a sentire: certo da una parte è seducente sapere che ho qualcosa che nessun altro ha mai avuto e mai avrà. Il mercato lo sa, e ci spinge a personalizzarci comperando cose che avremo in esclusiva, solo noi ovviamente insieme a moltissimi altri, per la gioia del fatturato. Ma così facendo perdiamo proprio quello che cerchiamo. Perché nessuno meglio di te ha a portata di mano la tua originalità, purché tu non la dimentichi, nessun pubblicitario meglio di te può sapere in cosa sei unico e irripetibile. Se cadi nell'illusione di personalizzarti con i beni di consumo, ti irreggimenti con infiniti altri e ti allontani un po' dalla tua unicità. Aumenti il fatturato delle aziende ma sei un po' più lontano da te stesso e ti accorgi di meno del tuo valore reale.
Il mercato poi sfrutta un altro piccolo fenomeno psicologico: essere unico al mondo, irripetibile, farlo notare è certo desiderio irresistibile, così quell'istanza di unicità così forte viene placata, bene.  Ma ha sempre un risvolto un po' conturbante, espone a una certa vertigine. Espone al brivido della solitudine, solitudine che è l'altra faccia dell'unicità. Più sono unico, più sono solo, anche questo è abbastanza ovvio. Ma il mercato ti offre trionfante la luna nel pozzo, la botte piena e la moglie ubriaca: compra, sarai unico, come tutti gli altri, così non devi neppure patire la solitudine! 
Ma il tuo compito su questo benedetto mondo è essere te stesso. Solo se tu sei tu, se vivi e indossi il tuo stile di vita come il più comodo abito possibile, solo così riesci anche a vedere l'altro per quello che è, riesci a vedere il suo stile. Anzi ti dirò di più, se tu riesci ad accorgerti e a rallegrarti della tua intima originalità, il tuo sguardo aiuterà anche l'altro a ritrovare la sua e con essa il proprio stile di vita. Se il tuo sguardo vede soltanto la conformità, la griffe del maglione firmato dell'altro, è cieco al tuo amico, ne ignora e nega la presenza.

Cos'è il tuo stile di vita?  L'insieme delle tue abitudini quotidiane, il tuo modo di abitare casa tua e di ospitarvi gli amici, il tuo modo di parlare, le cose che ami fare ... il tuo modo di illuminare le giornate con la bellezza. È importante tutto questo, è un tesoro di cui puoi godere tu e donare a quanti ti circondano. 
Il tuo stile di vita è importante perché è il tuo! Dell’essere tu, di te lettore, che stai leggendo queste righe, ce n’è proprio solo uno al mondo. Non dimenticarlo.


Giorgio Moschetti e Andrea Montagnini