Un autentico prendersi cura
integra la sofferenza individuale nel suo sfondo culturale
Ogni autentico fatto culturale si prende cura dell’umano.
L'Associazione Cura e Cultura nasce in Canavese da un gruppo di persone che ha imparato molte cose dal prendersi cura della grande sofferenza mentale.
Ha imparato che essa mostra in profondità e in trasparenza la natura del nostro stesso vivere, che nell'avvicinarla tocchiamo con mano la fragilità della nostra condizione umana.
Ma ha imparato anche che sapersi avvicinare senza paura e con amore alla follia ci apre a una insostituibile pienezza del quotidiano vivere insieme fra noi, ha una profonda valenza politica: proprio così, politica, se la politica è l'arte del vivere insieme fra Persone nella comunità sociale.
Ha poi imparato che il male di vivere può essere alleviato dalla bellezza, sia essa quella delle grandi opere d’arte, sia essa quella che ognuno insegue in ogni piccolo fare per illuminare le sue giornate.
In questa prospettiva Cura e Cultura promuove non soltanto lo studio e la conoscenza del profondo significato culturale di ogni prendersi cura ma anche al tempo stesso una cultura che nelle sue varie manifestazioni sappia realmente prendersi cura dell’umano e non essere narcisistica esibizione di potere.
Promuove quindi la ricerca e lo studio degli aspetti intrinsecamente terapeutici di ogni percorso artistico, purché regolato da una tecnica e fondato su studio ed esperienza; promuove, organizza e diffonde quel profondo sapere umano, ma anche strettamente disciplinare, che sempre scaturisce dal prendersi cura riabilitativo della grande sofferenza mentale mediante strumenti culturali.
Si propone anche come luogo di incontro e aggregazione ove educatori, insegnanti, psicologi, psicoterapeuti, medici e operatori in generale impegnati nella maturazione e nella crescita umana e civile, possano individuare le proprie prospettive teoriche (psicologiche, mediche, artistiche e filosofiche) integrandole reciprocamente
E infine si pone come punto di riferimento per quanti, in condizione di disagio psichico e non, svantaggiati o portatori di handicap, ricerchino un sollievo al proprio disagio sia nel godimento della cultura, in particolare delle sue manifestazioni artistiche musicali, letterarie, pittoriche, sia nell’apprendimento e nell’esercizio di specifici linguaggi artistici.