Il Progetto della FISAM

Perché dobbiamo unirci:

  1. A livello nazionale nessun’associazione è così forte da far sentire a livello politico la sua voce e in tutti questi anni non siamo riusciti a far migliorare la normativa psichiatrica rendendola più consona ai diversi bisogni  dei malati. soprattutto per quelli gravi e inconsapevoli.
  2. La malattia mentale ancora oggi è misconosciuta dalla stragrande parte della popolazione
  3. Ancora oggi pregiudizi e vergogna serpeggiano inizialmente in chi ha un familiare colpito da una malattia mentale
  4. Emarginazione e discriminazione sono una costante nelle storie dei familiari
  5. Manca una politica di prevenzione che faccia diminuire i casi di cronicizzazione dei malati
  6. La ricerca scientifica in campo psichiatrico è una cenerentola,  soprattutto in Italia
  7. La riabilitazione psichiatrica anche dove in alcuni casi è utilizzata è marginale e non è confezionata per il singolo, ma è una risposta generica e incompleta.
  8. Mancanza di studi epidemiologici sulla vera situazione psichiatrica sul territorio Italiano
  9. Insufficiente conoscenza delle malattie psichiatriche da parte dei medici di base
  10. Assoluta mancanza di responsabilità sancita per legge degli psichiatri per la non presa in carico dei malati
  11. Assoluta mancanza di una normativa che obblighi la cura dei malati con diagnosi psicotica grave non collaborativi e non consenzienti
  12. TSO non adeguato
  13. Strutture sanitarie sul territorio a macchia di leopardo.
  14. Finanziamenti non adeguati alla complessità della malattia.
  15. Controllo delle strutture autoreferenziale, affidato agli stessi operatori delle strutture
  16. Aggiornamento del personale con valutazione (quando c’è) interna
  17. Progetti obiettivi non cogenti e senza alcuna sanzione per gli inadempienti
  18. Gestione dei soldi della psichiatria senza un controllo preventivo e consuntivo
  19. Servizi con orari non adeguati alla problematicità della malattia
  20. Servizi d’assistenza sempre più carenti ed erogati a pochi
  21. Sperimentazione poca e non incentivata
  22. Ricerca del risparmio a tutti i costi
  23. Farmaci nuovi e non a pagamento
  24. Mancanza di strutture differenziate per patologia e per età
  25. Mancanza di servizi di pronto intervento nel momento di crisi
  26. Carenza di risposte nell’integrazione sociale e lavorativa
  27. Poca integrazione tra pubblico e privato
  28. Carico sociale, economico, sanitario insostenibile dalla famiglia con un malato mentale in casa
  29. Nessuna certezza per i genitori di figli malati gravi, che alla loro morte i figli non siano abbandonati, ma curati e assistiti
  30. l'impossibilità di libera scelta del curantre e della struttura
    ecc. ecc.

L’elenco potrebbe continuare, ma mi fermo qui. Se riusciamo a portare la nostra voce a Roma sarà perché tutti avremo fatto un passo avanti, viceversa se non c’è nessuno che si muove avranno ragione i nostri direttori dei D.M.S. a strombazzare ai quattro venti che tutto va bene, perché nessuno protesta. Loro la voce la alzano, si fanno sentire, si muovono, organizzano congressi ai quali partecipano i politici e si fanno belli al loro cospetto.

Se noi non diamo voce alla protesta e alle proposte, facciamo il loro gioco, dobbiamo essere in tanti e ognuno deve fare la sua parte, non dobbiamo dimenticare cosa è costato il piccolo progresso fatto in questi ultimi 32 anni e le storie drammatiche vissute in prima persona.

E’ nostro compito far sì che chi verrà dopo di noi, non abbia a provarle.


Il Presidente pro-tempore

 

Lo Presti Cosimo

 

 

scarica il documento sottoscrito da 33 associazioni e che la Fisam ha condiviso