Lettera firmata da 500 psichiatri : solo diritti e niente doveri – la risposta FISAM

Al sig. Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella

e p.c.

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Oggetto: Lettera firmata da 500 psichiatri : solo diritti e niente doveri

 

Mi riferisco ad un articolo dal titolo “L’appello a Mattarella di 500 psichiatri (poco più del 10% degli psichiatri del SSN), dove dichiarano che ‘Basaglia parlerebbe di un nuovo manicomio' pubblicato ne "Il Fatto Quotidiano". Questo il link:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/17/lappello-a-mattarella-di-500-psichiatri-sulla-sanita-basaglia-parlerebbe-di-un-nuovo-manicomio/7513841/

Questa minoranza di psichiatri, a fronte del 90% che si impegna giornalmente, con professionalità a favore dei malati mentali con dedizione ed empatia, lamentano un "eccesso di responsabilità", civile e penale, citando alcune storie giudiziarie che lasciano noi familiari  stupiti e perplessi.

Questa minoranza sembra non volersi assumere responsabilità che norme legislative italiane codificano per tutte le professioni, nonostante abbiano studiato nel percorso universitario e abbiano partecipato a concorsi e firmato i contratti di assunzione dove i riferimenti legislativi sono specificati e la stessa legislazione specifica che la legge non ammette l’ignoranza (ignorantia iuris non excusat)

Trova sconcerto apprendere che uno psichiatra non si ritenga responsabile per aver consentito il rilascio di un porto d'armi a un malato mentale grave, il quale ha poi commesso un omicidio e si è suicidato. Non si capisce come non possa essere responsabile il mancato controllo di un paziente gravemente malato e inconsapevole della sua malattia, che non venga monitorato nell’assunzione della sua terapia farmacologica, lasciato ai sui deliri e alle sue allucinazioni che lo hanno portato a commettere atti criminosi.

Tempo fa a Trieste, il caso di un extracomunitario risultato malato di mente che ha ucciso due poliziotti è balzato all'attenzione delle cronache. Sembra che nel corso della notte la madre abbia segnalato il caso ai servizi psichiatrici locali che non sono intervenuti; portato in questura questo malato ha ucciso due agenti. Uno psichiatra intervistato dichiarò che non si trattava di un malato mentale, tuttavia le sentenze (tenendo conto della relazione tecnica di altro psichiatra) lo hanno poi dichiarato "incapace di intendere e volere" (= malato mentale grave).

Sempre questa minoranza chiede più diritti, ma meno doveri, dimenticando che ogni professione ha diritti e doveri da rispettare. Siamo certi che questa minoranza di psichiatri siano adeguati alla loro professione? Facciamo un esempio; se un ingegnere progetta un ponte che viene costruito, ma poi lo stesso collassa e cade di chi è la colpa? Dell’ingegnere, ma se l’ingegnere dice di non essere responsabile, perché la colpa è del cemento…

Basaglia seppe assumersi le responsabiltà: aprì le porte del manicomio dove lavorava, grandioso !?!

Tramite il nostro sito “Sospsiche” riceviamo quotidianamente richieste di aiuto da parte di familiari di persone malate mentali gravi, inconsapevoli della loro malattia, che non sanno a chi rivolgersi e le famiglie disperate e impaurite, non sanno come gestire il malato.

Da anni, ma ancor più oggi, la psichiatria è in sofferenza per l’annoso problema delle risorse; la maggioranza delle regioni destina meno del 3% del budget sanitario, quando a livello nazionale si era programmato un 5% di budget e in Europa ci sono nazioni che destinano anche più del 10%.

Poter contare su più risorse umane ed economiche permetterebbe ai servizi psichiatrici di poter finalmente lavorare con efficacia, poter fare prevenzione, far sì che i Centro di Salute Mentale siano aperti ed accoglienti e capaci di dare risposta alle richieste di aiuto che attualmente non vengono esaudite.

Purtroppo per questo totale o parziale abbandono di reale assistenza, malati e famiglie pagano un prezzo elevatissimo.

A Lei, signor Presidente della Repubblica, mi appello nella speranza che ci sia un forte richiamo alla politica per rilanciare il finanziamento della sanità psichiatrica, per consentire agli psichiatri professionalmente impegnati, di ritrovare motivazione e gratificazione nel loro indispensabile lavoro.

 

Il presidente pro tempore
Cosimo Lo Presti


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